Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

Cinema e TV

La seconda stagione di Andor è già uscita, ed è ancora meglio della prima

La serie Star Wars che ridefinisce l'epica fantascientifica

La seconda stagione di Andor è già uscita, ed è ancora meglio della prima

Ieri, mercoledì 23 aprile, sono usciti sulla piattaforma Disney+ i primi tre episodi della seconda stagione (che è anche finale) di Andor, la serie Star Wars scritta e diretta da Tony Gilroy, lo stesso che, nel 2016, aveva regalato ai fan della galassia lontana lontana più amata del cinema, la preziosa perla Rogue One

Tre episodi, ognuno intorno ai 60 minuti, che riportano gli spettatori nel mondo di Guerre Stellari ai primi anni dell'Impero, con il suo protagonista, Cassian Andor, che avevamo lasciato nel finale della prima stagione alla sua fuga da Ferrix, durante la rivolta dei lavoratori contro l'Impero sotto le parole ispiratrici di Maarva, madre adottiva di Cassian. 

Andor, come l'avevano descritta alcuni, è la serie migliore prodotta da Star Wars e la prima stagione lo diceva da sé. Tony Gilroy aveva preso tutte le possibilità che la galassia aveva offerto e ha dato una storia, una personalità e un motivo per amare sia i suoi personaggi principali 'buoni' che 'cattivi', e per buoni si intende Cassian e la ribellione mentre per 'cattivi' gli imperiali

Le prime tre puntate, la strategia dietro la quantità

Non capita spesso che una serie, soprattutto alla seconda e finale stagione, vengano messi, al giorno di lancio, tre episodi tutti insieme. Per Wandavision (2021) e Hawkeye (2021) della Marvel, nel giorno di lancio, avevano inserito solo due episodi. Stessa cosa era successo per Obi-Wan Kenobi (2022), Ahsoka (2023) ma per Andor, sia la prima che la seconda stagione, Gilroy aveva deciso di rendere pubblici tre episodi nel giorno di lancio. 

Questa scelta ha però portato al successo immediato della serie, ed è per alcuni fattori:

  • Stile di narrazione più complesso: Andor è una serie con un ritmo più lento e una trama che richiede una certa costruzione narrativa. Rilasciare tre episodi aiuta a dare ai telespettatori una visione più completa del mondo e dei personaggi, senza che si sentano frustrati o confusi dalle tempistiche più dilatate.

  • Stabilire un coinvolgimento immediato: In alcune serie, il primo episodio può essere introduttivo e non sempre immediatamente coinvolgente. Con tre episodi disponibili fin dall'inizio, il pubblico ha più contenuti a disposizione per capire meglio la trama, i personaggi e la direzione della serie, aumentando la probabilità che continuino a guardarla.

  • Strategia di concorrenza e visibilità: Rilasciare tre episodi potrebbe essere anche una risposta alle sfide della competizione sul mercato delle piattaforme di streaming. Dare subito un “assaggio” più ampio di ciò che la serie offre potrebbe aiutare a mantenere alta l'attenzione e attrarre un pubblico più vasto, magari anche più interessato ad un contenuto di tipo più drammatico o politico, come quello di Andor.

  • Differenziazione da altre serie Star Wars: L'approccio di Andor potrebbe essere stato pensato per distinguersi dalle altre produzioni Star Wars, che di solito rilasciano uno o due episodi. Andor, con il suo tono più serio e riflessivo, può beneficiare di un inizio che consente agli spettatori di entrare in un contesto più ampio e ricco, che prepara meglio l'evoluzione della trama.

Questa però è solo una strategia, che si è rivelata vincente, ma le vere ragioni del grandissimo successo della serie quali sono? E come questo può essere lo stesso discorso della seconda stagione?

Come sono le prime tre puntate 

Le tre puntate sono un arco narrativo che parte da una missione di Cassian per rubare un TIE Fighter, che però si rivela essere con nuove tecnologie sconosciute e nel rubarla, Cassian (arrivato come spia travestito da nuovo pilota) riscontra dei problemi e il suo ritorno su Mina-Frau viene ritardato. Nel mentre, Mon Mothma e la sua famiglia ritornano su Chandrila, pianeta d'origine della senatrice, per celebrare il tradizionale matrimonio combinato della figlia, matrimonio di cui non approva per l'età giovanissima di Leida. Tutto questo mentre Dedra (l'imperiale che aveva fallito la cattura di Cassian su Ferrix) e Syril (l'ex ispettore incaricato a catturare Cassian dopo l'uccisione di due compagni), che ora sono una coppia, affrontano lotte non solo lavorative ma anche famigliari

Andor, uno storytelling lontano dalla lore di Star Wars

Quando si sentono le parole "Guerre Stellari", l'attenzione ricade subito su tre fattori: spade laser, la Forza e gli Skywalker. George Lucas, nel 1977, aveva portato sul grande schermo il genere sci-fi prendendo come struttura narrativa "Il Viaggio dell'Eroe" di Joseph Campbell, ma non è mai stato solo questo. La Forza dei Jedi, il lato oscuro dei Sith, sì, erano dei lati della lore che hanno appassionato intere generazioni, ma quando si prendono dei personaggi come quelli della Ribellione, lì la questione diventa più larga e a volte anche scomoda

Non si chiama "galassia lontana lontana" per chissà quale motivo. Lucas sapeva che il suo universo cinematografico avrebbe aperto delle porte a storie che non avrebbero riguardato solo la famiglia Skywalker ed è uno dei motivi per cui una serie come Andor e un film come Rogue One hanno funzionato e continuano a funzionare. Gli archi narrativi, i personaggi, la scelta degli attori e delle tematiche, sono tra le più lontane dalla lore "normale" di Star Wars ma paradossalmente, sono anche quelle che più ci assomigliano perché che cos'è alla fine Star Wars? Non sono solo battaglie con spade laser o usare la mente per far muovere gli oggetti ma sono storie prese dalla vita reale e riadattate per un genere che fino al '77 non aveva trovato un punto d'incontro con il pubblico del tempo. E la cosa triste è che pochissimi dei registi che hanno fatto parte di questo universo cinematografico l'hanno capito, Tony Gilroy rientra in questa breve lista.

In Rogue One, aveva preso dei personaggi nuovi, sconosciuti, creati dall'immaginario per far conoscere l'altro lato della Forza: quella delle persone comuni, che non si trovano d'accordo con la dittatura imperiale e lottano fino alla morte per prevenire che la Morte Nera venga usata per reprimere ogni corrente di pensiero che non sia la loro. La prima stagione di Andor espande questo immaginario, prendendo dei personaggi visti come Cassian, Mon Mothma e la Ribellione stessa e spiega attraverso le loro vite e il loro operare come li portano a conoscere poi Luke Skywalker e Han Solo in Una Nuova Speranza, introducendo anche nuovi personaggi che arricchiscono entrambi i lati della medaglia. 

Mon Mothma (Genevieve O'Reilly) nella seconda stagione di Andor

Personaggi come Bix, Brasso, Dedra, Syril, Wilmar, Luthen, Maarva, Vel, Kleya, Kino Loy, Krennic, persino il droide B2EMO sono tutti un arricchimento alle linee narrative che conducono Andor direttamente e non al suo incontro con Jyn Erso e alla sua fine su Scarif. Una poesia bellissima che ritorna e si ripete. 

Andor si immerge nei dilemmi etici e nelle sfumature della guerra e della politica, rendendola una serie più introspettiva e riflessiva. Il personaggio di Cassian Andor, interpretato dal fenomenale Diego Luna, è uno dei protagonisti più sfaccettati dell'intero universo di Star Wars. Non è il classico eroe che affronta la sua chiamata all'avventura con facilità; è un personaggio che si è formato nel contesto delle difficoltà e delle ingiustizie, come il suo arresto ingiustificato, che "casualmente" richiamava delle certe politiche americane contro gli immigrati, e si ricorda che Diego Luna è messicano) e la sua evoluzione nel corso della serie riflette un profondo cambiamento.

E una menzione speciale va sicuramente per Mon Mothma, interpretata dalla splendide Genevieve O'Reilly, mostrata come una figura molto più complessa rispetto ai film originali. È consapevole delle implicazioni morali e politiche delle sue azioni, e non è mai sicura se la ribellione, con i suoi costi in termini di vite umane e sacrifici personali, sia la strada giusta. La sua lotta è quella di conciliare la sua natura pacifista con la necessità di un'azione radicale contro un regime oppressivo. In questo senso, il suo personaggio riflette i dilemmi morali che chiunque si impegni nella politica o nella lotta per la giustizia potrebbe affrontare. La sua vita personale, come madre e come moglie, la vede come una persona distante, impegnata in una causa che potrebbe portare a grandi sacrifici. Questo conflitto interno aggiunge una dimensione più umana al personaggio, che non è solo una politica, ma una persona che deve fare i conti con le sue priorità e le sue relazioni già sull'orlo dell'oblio, esattamente come spiegato da Luthen (Stellan Skarsgård) nel suo discorso nella prima stagione.

Gli aspetti tecnici e musicali 

Un aspetto fondamentale di Star Wars sono, ovviamente i suoi effetti speciali: senza questi non vedremmo le navicelle spaziali o le spade laser oppure la Morte Nera fluttuale nello spazio. Già da qualche tempo, c'erano stati dei grandi problemi con gli effetti speciali per il fatto che gli artisti che se ne occupano veniva richiesto loro di realizzarli nel minor tempo possibile e questo risultava in film e serie tv con degli effetti visuali brutti da vedere e incompleti nella maggior parte dei casi. La pressione messa sugli artisti era così alta e solo in questi ultimi anni si sta arrivando a parlarne.

Grazie al cielo però, in Andor , gli effetti speciali sono tra i più ben riusciti, un esempio è l'episodio della prima stagione dell'Occhio di Aldhani, con queste stelle cadenti dai colori più sgarcianti che illuminano il cielo del pianeta e incantano l'occhio dello spettatore. La scelta di utilizzare pratiche tradizionali di costruzione di set e miniatures, insieme agli effetti digitali avanzati, crea una miscela perfetta che consente alla serie di mantenere un certo realismo pur rimanendo radicata nell'estetica futuristica di Star Wars.

Ma non solo questo: la stessa colonna sonora è un concentrato di epico, inquietante, e emotivo che va dall'orchestra classica ai DJ set, come visti nella terza puntata della seconda stagione, durante il ricevimento del matrimonio di Leida, figlia di Mothma, in cui si alternano scene di ballo con musica da discoteca a scene d'azione tra Cassian, Bix, Wilmar e Brasso con gli imperiali su Mina-Rau, pianeta rifugio dei ribelli. 

In sostanza, che cosa ci si può aspettare dal resto della seconda e final stagione di Andor? Sarà epica? Sì. Sarà piena di emozioni? Sì. Ci farà piangere? È una garanzia. Manterrà il suo titolo di serie migliore di Star Wars? Non ci sono dubbi.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter