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AGRICOLTURA 4.0
22 Dicembre 2024 - 12:24
Matteo Pagliarani, vicepresidente di CIA Romagna (fonte: Instagram @matteo.paglia)
Il volto dell'agricoltura italiana sta cambiando, e con esso le opportunità e le sfide per i giovani che scelgono di intraprendere una carriera in questo settore. Non basta più possedere un appezzamento di terreno per definirsi agricoltori. Oggi, il mercato richiede figure professionali altamente specializzate, come data analyst, green manager, biodiversity champion e persino agrinfluencer. Questo è uno dei temi principali emersi durante l'assemblea annuale di AGIA, l'associazione degli imprenditori agricoli di CIA.
L'accesso alla terra rappresenta un ostacolo significativo per i giovani aspiranti agricoltori. In media, il costo per ettaro si aggira intorno ai 29 mila euro, una cifra che richiede capitali iniziali cospicui. Inoltre, le garanzie richieste per ottenere finanziamenti, anche minimi, sono spesso proibitive. A complicare ulteriormente la situazione, la mancanza di infrastrutture e servizi adeguati rende difficile avviare e gestire un'impresa agricola.
La Romagna offre un esempio concreto delle difficoltà che i giovani agricoltori devono affrontare. Secondo i dati dell'annata agraria di CIA Romagna, le imprese agricole giovanili sono in calo del 3,7%. In provincia di Ravenna, al 30 settembre 2024, le imprese giovanili agricole erano 215, con una diminuzione di 9 unità rispetto al 2023. Situazione simile si riscontra nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, dove le imprese giovanili agricole sono diminuite rispettivamente di 3 e 8 unità.
Nonostante le difficoltà, il settore agricolo italiano offre anche opportunità significative. Le aziende agricole gestite da giovani under 40 generano una ricchezza superiore alla media europea, con un fatturato medio di 82,5 mila euro per impresa, rispetto ai 50 mila delle altre. La produttività per superficie è doppia rispetto alla media europea, con 4,5 mila euro per ettaro. Questo è reso possibile grazie a una maggiore specializzazione in coltivazioni ad alto valore aggiunto e all'adozione di tecnologie avanzate, come l'agricoltura 4.0, che cresce dell'8% ogni anno.
In questo scenario, emergono nuove figure professionali che rispondono alle sfide moderne dell'agricoltura. Oltre 20 mila laureati under 40 sono oggi titolari di aziende agricole in Italia. Questi giovani imprenditori portano con sé competenze trasversali e specializzate: esperti di sistemi satellitari, robotica e intelligenza artificiale, climate smart advisor, agronomi e biologi impegnati nella lotta contro il consumo di suolo e lo spreco, e social media marketer.
Matteo Pagliarani, vicepresidente di CIA Romagna e coordinatore di AGIA-CIA Romagna, ha evidenziato l'importanza di adottare interventi più audaci e innovativi per supportare il settore agricolo. Ha sottolineato, inoltre, come il riconoscimento di un reddito adeguato per gli agricoltori e la valorizzazione delle aree interne siano strettamente legati alla necessità di favorire il ricambio generazionale. È fondamentale investire in maniera sinergica, coinvolgendo istruzione, ricerca scientifica e tecnologica, meccanica e information technology.
Inoltre, è essenziale destinare ai giovani più fondi PAC, finanziamenti della BEI e risorse nella legge nazionale sull'imprenditoria agricola giovanile. L'agricoltura italiana è in una fase di trasformazione, e i giovani sono chiamati a essere protagonisti di questo cambiamento. Con le giuste competenze e il supporto adeguato, possono affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il futuro riserva.
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