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Bologna, la ministra Bernini visita il carcere minorile

“Il decreto Caivano ha messo in luce una serie di problemi, tra cui la difficile gestione dei minori non accompagnati. Le soluzioni sono tante, ma far finta di non vedere non ha mai risolto nulla”

Bologna, la ministra Bernini visita il carcere minorile

Una visita dal forte impatto simbolico quella del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, all’Istituto Penale Minorile (IPM) del Pratello di Bologna. Accolta dal direttore Alfonso Paggiarino, dal viceprefetto Sabrina Tangredi e dal Comandante penitenziario Paolo Li Marzi, Bernini ha effettuato un sopralluogo mirato a valutare le condizioni della struttura e il clima che si respira all’interno del carcere minorile, a seguito dei recenti episodi di violenza che hanno visto coinvolti sia detenuti che agenti di polizia penitenziaria.

L’ispezione del ministro arriva in un momento di tensione per l’IPM bolognese, teatro nelle scorse settimane di disordini culminati nel ferimento del comandante Li Marzi e di alcuni agenti. Questi eventi hanno riacceso il dibattito sulle condizioni di vita all’interno dell’istituto, e sulla capacità del sistema penale di gestire in modo efficace e umano una popolazione carceraria in aumento.

Bernini, esponente di spicco di Forza Italia, ha sottolineato ai giornalisti presenti l’urgenza di interventi strutturali e organizzativi per affrontare il sovraffollamento che affligge il Pratello. “Questo carcere ha bisogno di essere supportato - ha dichiarato all’uscita dall’IPM -. Rispetto alla mia ultima visita di una decina di anni fa, è stato costruito un secondo piano, e con esso è raddoppiato il numero dei detenuti. È necessario aumentare l’edilizia carceraria, promuovere una maggiore collaborazione tra il personale e implementare misure alternative alla detenzione”.

Durante la visita, Bernini ha avuto l’opportunità di incontrare alcuni giovani detenuti, condividendo con loro un messaggio di speranza e riflessione. “Mi hanno molto colpito questi ragazzi così giovani - ha affermato il ministro -. Ho parlato con loro e ho ricordato che sbagliare è importante. Perché se l’errore viene compreso, può rappresentare un nuovo inizio. D’altronde, anche tutte le grandi scoperte dell’umanità, dalla penicillina all’America, sono frutto di un errore”. Le condizioni all’interno del Pratello non sono passate inosservate nemmeno ai Radicali, che solo una settimana fa avevano effettuato una visita ispettiva presso la stessa struttura. L’organizzazione ha lanciato un allarme sul sovraffollamento e ha criticato duramente il decreto Caivano, ritenuto responsabile di aver aggravato la situazione, aumentando il ricorso alla custodia cautelare in carcere e, di conseguenza, il numero di detenuti. Attualmente, l’IPM ospita 43 ragazzi, su una capienza massima prevista di 42, quasi tutti di origine straniera.

Bernini ha replicato a queste critiche difendendo la posizione del suo partito: “Il decreto Caivano, che Forza Italia ha votato, ha messo in luce una serie di problemi, tra cui la difficile gestione dei minori non accompagnati. Le soluzioni sono tante, ma far finta di non vedere non ha mai risolto nulla”. La visita di Bernini e le preoccupazioni sollevate dai Radicali evidenziano una necessità urgente di riforme strutturali e gestionali all’interno degli istituti penali minorili, per garantire condizioni di vita dignitose ai giovani detenuti e un ambiente di lavoro sicuro ed efficace per gli agenti penitenziari. Il futuro del Pratello, e più in generale del sistema carcerario minorile, dipenderà dalla capacità delle istituzioni di rispondere in modo concreto e tempestivo a queste sfide.

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