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Il doppio volto di Chiara tra bugie e perizie, la storia dei neonati seppelliti a Parma

Chiara Petrolini, 22 anni, ha nascosto due gravidanze e ucciso i neonati. Il procuratore: "Non voleva che sopravvivessero".

Il doppio volto di Chiara Petrolini: tra bugie e tragedia, la storia dei neonati seppelliti a Parma



LA MASCHERA DELLA NORMALITÀ
Parma - Chiara Petrolini, 22anni, studentessa e babysitter per molte famiglie, ha vissuto una doppia vita. Apparentemente una giovane donna normale, con una vita fatta di studio, lavoro e divertimento, Chiara celava un segreto: due gravidanze condotte con il deliberato proposito di sopprimere i propri figli. Tra le lacrime, ha dichiarato: "Io volevo quel bambino". Tuttavia, le indagini della procura delineano una realtà ben differente.

Tutto è iniziato con il ritrovamento del corpo di un neonato nel giardino della villa di famiglia a Traversetolo, in provincia di Parma, mentre Chiara era in vacanza negli Stati Uniti con i genitori. I carabinieri hanno avvertito la famiglia del macabro ritrovamento, ma la vacanza non è stata interrotta. Al ritorno, il castello di bugie di Chiara è crollato. La giovane aveva nascosto la gravidanza dietro una facciata di normalità, ma le sue ricerche online raccontano una storia diversa: "come avere un aborto", "dopo quanto puzza un cadavere", "come mantenere nascosta la gravidanza".


Il procuratore Alfonso D'Avino ha ricostruito il percorso che ha portato all'arresto di Chiara Petrolini. "Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto", ha dichiarato. Le ricerche online della giovane donna dimostrano una premeditazione inquietante: "come indurre o accelerare il parto", "quali condotte tenere per cagionare, o favorire, un aborto". Mai una ricerca su alternative come il parto in anonimato, l'affidamento o l'adozione.


Chiara Petrolini ha vissuto una vita apparentemente normale, ma nella solitudine della sua stanza, il suo cellulare era lo strumento che le forniva le risposte che cercava. Mese per mese, interrogava i motori di ricerca su come nascondere la gravidanza, come non far vedere la pancia, perfino che abiti usare. La giovane ha ammesso di aver partorito da sola, alle 3 di notte, dopo aver rotto le acque una settimana prima. "Ho perso i sensi", ha spiegato, "l'ho trovato morto". Ma gli investigatori non credono a questa versione.



Il fidanzato di Chiara, all'oscuro di tutto, ha scoperto la verità in un drammatico "faccia a faccia" in caserma il 19 agosto. Fino a quel momento, i loro rapporti erano continuati in maniera altalenante. Chiara ha negato inizialmente di essere la madre del primo bimbo trovato il 7 agosto, come di far uso di marijuana e alcol. Ma il DNA non mente, come anche la visita ginecologica e le analisi a cui è stata sottoposta.


Dopo il parto, Chiara ha reciso il cordone ombelicale con un paio di forbici, causando uno shock emorragico che ha portato alla morte del neonato. Poi, lo ha seppellito in giardino, per "averlo vicino". La mattina del 7 agosto, il padre di Chiara ha trovato tracce di sangue nel bagno della tavernetta, ma la giovane si è giustificata dicendo di avere avuto un ciclo mestruale molto abbondante. La sera stessa, Chiara è andata al bar, ha mangiato la pizza in famiglia e ha dormito con il fidanzato. Il giorno dopo, è andata dall'estetista e ha continuato a vivere una vita apparentemente normale, fino a partire per gli Stati Uniti con la famiglia.



Al ritorno dalla vacanza, il castello di bugie di Chiara è crollato. Gli inquirenti hanno scoperto che la giovane aveva già deciso che i suoi figli non sarebbero sopravvissuti. Le sue ricerche online, le sue azioni e le sue dichiarazioni dimostrano una premeditazione inquietante. "Chiara non mostra mai, nemmeno una volta, la voglia di voler crescere il proprio piccolo", ha dichiarato il procuratore D'Avino. La giovane donna ha vissuto una vita di bugie e omissioni, nascondendo la sua gravidanza e i suoi intenti dietro una facciata di normalità.
Chiara ha rivelato agli inquirenti di aver "avuto paura del giudizio degli altri". Persino del fidanzato, all'oscuro di tutto, con cui si prendeva e si lasciava fino al drammatico "faccia a faccia" in caserma. La giovane ha cercato di mantenere una vita normale, ma le sue azioni e le sue ricerche online raccontano una storia di solitudine e disperazione.

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