Un miliardario che ha sfiorato le Olimpiadi sceglie il Made in Italy e l'Emilia Romagna per ampliare il suo business nel settore fitness. Ivan Glasenberg, il miliardario sudafricano noto per la sua lunga carriera nel settore minerario, ha infatti portato a termine l'acquisizione del 5% di Technogym, la società di Cesena che produce e vende attrezzature per il fitness e rinomata a livello mondiale. L'operazione, confermata sul sito ufficiale di Technogym, è suddivisa in due parti: un 3% di partecipazione personale e un ulteriore 2% attraverso il veicolo finanziario Spac Sa. Secondo gli analisti di Equita, il valore complessivo di questa partecipazione si aggirerebbe intorno ai 90 milioni di euro, calcolato ai prezzi di mercato attuali.
Questa mossa arriva dopo un’altra importante acquisizione nel settore sportivo italiano. Lo scorso anno, Glasenberg ha acquistato dal fondo L. Catterton del gruppo LVMH la quota di maggioranza (circa l'80%) di Pinarello, la storica azienda trevigiana famosa per le sue biciclette di alta gamma. Sebbene la cifra esatta dell'operazione non sia stata ufficialmente rivelata, fonti vicine stimano l’investimento intorno ai 200 milioni di euro. Fausto Pinarello, erede della famiglia fondatrice, ha mantenuto una quota di minoranza poco superiore al 19% e il ruolo di presidente.

Ma chi è Ivan Glasenberg? Nato il 7 gennaio 1957 in Sudafrica, Ivan Glasenberg ha iniziato a farsi conoscere non come imprenditore, ma come atleta. A 20 anni, fu campione nazionale juniores di marcia, sfiorando la qualificazione per le Olimpiadi del 1984 a Los Angeles. Tuttavia, il suo percorso cambiò rapidamente direzione, portandolo verso il mondo degli affari. Dopo una laurea in commercio e contabilità presso l'Università di Witwatersrand in Sudafrica e un MBA presso l'Università della California nel 1983, Glasenberg intraprese la carriera di commercialista presso Nexia Levitt Kirson.
La sua carriera fece un salto decisivo nel 1984 quando entrò in Glencore, gigante del commercio globale delle materie prime. Inizialmente impiegato nel dipartimento del carbone in Sudafrica e Australia, Glasenberg scalò rapidamente le gerarchie, assumendo ruoli di crescente responsabilità a Hong Kong, Pechino e, successivamente, come responsabile del dipartimento del carbone. La svolta definitiva arrivò nel 2002, quando fu nominato CEO di Glencore, posizione che ha mantenuto per quasi 20 anni fino al 2021.
Durante la sua leadership in Glencore (il cui fondatore Mark Rich nel frattempo era fuggito dagli Usa per accuse di evasione fiscale e affari con l'Iran), Glasenberg ha svolto un ruolo chiave nell'acquisizione del 2012 della società anglo-svizzera Xstrata. Questa operazione, che ha dato vita a una delle più grandi fusioni minerarie della storia, ha portato alla creazione di una nuova entità valutata 88 miliardi di dollari. Tuttavia, l'operazione non fu priva di controversie, soprattutto per l’esclusione del principale azionista di Xstrata, Qatar Holding. La fusione è stata accompagnata da uno scambio azionario di 3,05 azioni Glencore per ogni azione Xstrata, con Glasenberg che assunse il ruolo di CEO della nuova entità.
La fusione con Xstrata è stata anche un momento difficile per alcuni. Mick Davis, all'epoca CEO di Xstrata e amico d'infanzia di Glasenberg, lasciò l'azienda subito dopo. "La fusione con Glencore è stata il punto più basso della mia carriera", ha confessato Davis, evidenziando come tutto ciò che aveva costruito fosse andato perduto.
Nonostante il suo ritiro come CEO, Ivan Glasenberg continua a mantenere una presenza significativa in Glencore, possedendo il 9,9% delle azioni della società. Secondo Forbes, il suo patrimonio netto ammonta a circa 10,6 miliardi di dollari, rendendolo uno degli uomini più ricchi del settore minerario globale.

Con le sue recenti acquisizioni di Technogym e Pinarello, Glasenberg dimostra un interesse crescente verso il settore sportivo e le eccellenze italiane. Questo potrebbe segnare l'inizio di una nuova strategia di diversificazione, che vede il miliardario sudafricano investire in settori legati al benessere e allo sport, espandendo ulteriormente il suo già vasto portafoglio di investimenti. Ma potrebbe anche significare due cose per Technogym: un potenziamento a livello internazionale, oppure una graduale scalata (di cui è oggettivamente esperto) di Glasenberg, fino ad assumerne il controllo.