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Rimini: vigile del fuoco picchiato a morte da un buttafuori

Il campione di pugilato Matteo Signani sarà il consulente della procura

Tragedia a Rimini: Vigile del Fuoco Ucciso da un Buttafuori, Processo al Termine

Giuseppe Tucci

La notte dell'11 giugno 2023, a Rimini, Giuseppe Tucci, un vigile del fuoco di 34 anni, ha perso la vita a seguito di una brutale aggressione avvenuta all'esterno della discoteca Frontemare. 

La famiglia, rappresentata dall'avvocato Marco Ditroia, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo contro Klajdi Mjeshtri. Quest'ultimo, un buttafuori di 29 anni originario dell'Albania, è difeso dagli avvocati Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti Martini. Mjeshtri è accusato di aver brutalmente ucciso Giuseppe Tucci con pugni potentissimi, inflitti con la forza di un esperto di arti marziali, continuando a colpirlo anche quando la vittima giaceva a terra ormai esanime.

Questo è quanto è emerso durante l'udienza tenutasi ieri, 30 settembre, davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini.

Due testimoni, che avevano assistito alla rissa, sono stati ascoltati in aula.

Inoltre, il pubblico ministero Davide Ercolani ha presentato come consulente il campione di pugilato Matteo Signani, già detentore del titolo europeo dei pesi medi, nonché sottocapo aiutante della Capitaneria di porto di Rimini e ufficiale della polizia giudiziaria marittima.

Dalle testimonianze è stato rivelato che, nella serata tra il 10 e l'11 giugno 2023, Tucci era giunto al locale Frontemare accompagnato da un amico. Secondo i gestori del locale, Tucci era già visibilmente ubriaco e aveva iniziato a infastidire alcune ragazze presenti.

Tra le ragazze infastidite c'era la fidanzata di Klajdi Mjeshtri, che quella notte lavorava come buttafuori nella discoteca, benché senza un regolare contratto.

Tra il pompiere e l'agente di sicurezza ed esperto di boxe, sarebbe scoppiato un primo alterco, che ha portato all'allontanamento del 34enne. La vittima era poi rientrata nel locale, scatenando un'altra discussione con l'agente di sicurezza. Quest'ultimo, Mjeshtri, aveva colpito Tucci con pugni violenti, continuando a infierire anche quando l'uomo era già a terra, in fin di vita.

Secondo il consulente del pubblico ministero, quei pugni scagliati dal 29enne al volto della vittima erano veri e propri colpi diretti, caratterizzati da una forza straordinariamente dirompente. Il buttafuori, noto per la sua preparazione atletica e muscolatura imponente, avrebbe utilizzato tutte le tecniche di combattimento per colpirlo, facendo cadere la vittima rovinosamente sull'asfalto.

Loredana Buscemi, il medico legale incaricato dal giudice, ha analizzato i risultati dell'autopsia sul corpo della vittima e ha concluso che almeno nove colpi hanno raggiunto Tucci, provocando la "rottura dell'arteria vertebrale sinistra". Una lesione fatale per Tucci, che è rimasto privo di sensi a terra dopo il pestaggio ed è stato trasportato in condizioni disperate al pronto soccorso, dove i medici hanno poi dichiarato la sua morte cerebrale. Il processo è stato aggiornato al prossimo 10 ottobre per le discussioni e la sentenza.

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