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Morbillo, boom di contagi in Europa: oltre 127 mila casi nel 2024, il livello più alto degli ultimi 25 anni

L' ultimo rapporto Oms-Unicef conferma il raddoppio dei contagi in un anno. Il 55,7% delle infezioni si trasmette in casa: dati preoccupanti

Morbillo, boom di contagi in Europa: oltre 127 mila casi nel 2024, il livello più alto degli ultimi 25 anni

Immagine di repertorio

Il morbillo sta tornando a destare preoccupazioni in Europa, con un numero di casi che nel 2024 ha raggiunto livelli allarmanti. Un rapporto congiunto dell'OMS e dell'UNICEF sottolinea la gravità della situazione: nel 2024 sono stati registrati 127.350 casi di morbillo, il doppio rispetto all'anno precedente e il dato più alto dal 1997. Particolarmente colpiti sono i bambini sotto i cinque anni, che rappresentano oltre il 40% dei casi.

Più della metà dei malati ha avuto bisogno di cure ospedaliere e ci sono state 38 vittime fino al 6 marzo. Dopo aver visto un aumento dei casi negli anni passati, con oltre 89.000 casi nel 2018 e 106.000 nel 2019, la diffusione del morbillo è peggiorata per la riduzione delle vaccinazioni durante la pandemia di Covid-19. Il rapporto avverte che "in molti Paesi, i livelli di copertura vaccinale non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemia, aumentando il rischio di nuove epidemie."

Il direttore regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l'Europa, Hans Henri P. Kluge, ha messo in evidenza la gravità della situazione attuale: "Il morbillo rappresenta un campanello d'allarme. Senza un'adeguata copertura vaccinale, la salute pubblica è seriamente minacciata. È essenziale intensificare gli sforzi per proteggere coloro che non hanno ancora ricevuto il vaccino".

Nel 2024, il continente europeo ha registrato un terzo dei casi di morbillo segnalati a livello mondiale. Solo durante il 2023, circa 500.000 bambini della regione non hanno ricevuto la prima dose del vaccino. Anche l'Unicef ha lanciato un appello urgente sollecitando interventi immediati. "L'aumento dei casi dimostra che ci sono ancora troppe persone non vaccinate", ha affermato Regina De Dominicis, direttrice di Unicef per l'Europa e l'Asia centrale, in un'intervista ad AdnKronos. "Per proteggere i bambini, è necessario investire nella sanità e nei programmi di prevenzione."

In Italia, il morbillo ha ripreso a diffondersi, segnando un ritorno che desta preoccupazione. Nei mesi di gennaio e febbraio 2025, sono stati notificati 127 casi, di cui 117 confermati attraverso accertamenti di laboratorio. Secondo le recenti statistiche fornite dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), il 37,8% degli individui colpiti ha manifestato almeno una complicazione, tra le quali polmonite e diarrea sono risultate le più comuni. Si segnala anche un episodio di encefalite in un giovane adulto non immunizzato. Le regioni maggiormente interessate dal contagio sono Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Lazio, Campania e Sicilia, che complessivamente rappresentano quasi l'80% dei casi registrati. Le aree con incidenze più elevate si riscontrano in Sicilia, nella provincia di Trento, nelle Marche e nella provincia di Bolzano.

L'età media delle persone colpite dal contagio si attesta intorno ai 30 anni, ma è significativo come il virus abbia interessato anche numerosi bambini. In particolare, tra i più giovani, il tasso d'infezione risulta essere il più elevato. Si registrano infatti otto casi di contagio tra i neonati con meno di un anno di vita. Analizzando i 115 casi per cui è noto lo stato vaccinale, emerge che il 90,4% non aveva ricevuto alcuna vaccinazione. Solo otto individui risultano aver ricevuto una singola dose di vaccino, mentre un'unica persona aveva completato l'intero ciclo con due dosi. La trasmissione virale avviene per lo più all'interno delle mura domestiche, con il 55,7% dei casi totali, ma non va trascurato l'impatto della diffusione in ambienti ospedalieri e ambulatoriali, che raggiunge il 21,3%.

Inoltre, i contagi acquisiti durante viaggi internazionali rappresentano il 14,8%, mentre quelli legati ai luoghi di lavoro si attestano al 6,6%. È rilevante sottolineare che tra i contagiati vi sono tredici operatori sanitari, di cui dieci non risultavano vaccinati. Gli esperti mettono in guardia: senza un significativo aumento della copertura vaccinale, il pericolo di ulteriori ondate di morbillo rimane considerevole.

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