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Recensioni cinematografiche del 2025
17 Marzo 2025 - 13:00
Kate Winslet nel ruolo di Lee Miller
È stata la musa di Man Ray ma è la brillantezza della sua mente che è protagonista del biopic incentrato su di lei, "Lee", diretto da Ellen Kuras e interpretato dalla premio Oscar Kate Winslet che mostra gli anni della Seconda Guerra Mondiale sotto gli occhi della modella diventata fotografa e poi prima reporter di guerra donna nella storia. Ora disponibile per la visione presso le sale cinematografiche.
Nell'ultimo anno della sua vita, Lee Miller si siede con il giornalista Tony, il quale la intervista sugli anni della guerra che l'ha vista andare sui fronti francesi contro i tedeschi nazisti. Lee racconta come ha voluto arruolarsi come reporter e come la sua fotografia ha ripreso il Blitz in Inghilterra e i combattimenti che hanno devastato la Francia e la Germania. Lee, accompagnata dal collega e amico David E. Sherman, immortala eventi di sparatorie, di lotta sociale e di tragedia. È presente alla liberazione di Parigi e dei campi di Dachau e Buchenwald e fotografa tutto, dalle folle in festa per le strade parigine agli ammassi di cadaveri nei treni abbandonati dei campi di sterminio, fino all'iconica foto che ritrae proprio lei, Lee Miller, nella vasca da bagno di Hitler con il ritratto del dittatore affianco e i scarponi sporchi delle ceneri di Dachau sul tappettino bianco.
Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, foto scattata da David E. Sherman
Il film di Ellen Kuras è un ritratto della vita di Lee Miller che non tutti conoscevano: chi è amante della fotografia non può non ricordare gli scatti dell'artista surrealista Man Ray che ritraggono le sue lacrime vetrate ma nel biopic sulla sua vita da reporter di guerra si ritraggono un altro tipo di lacrime, quelle del conflitto che non ha risparmiato niente e nessuno, quelle dello shock nell'entrare nei campi di sterminio e quelle del dolore nel vedere l'amica e duchessa Solange d'Ayen spazzare via le macerie della sua casa dopo i due anni d'incarcerazione e l'assassinio dell'amato marito e del figlio.
"Lacrime di vetro" di Man Ray, modella Lee Miller (1930)
Lee è ritratta, con l'interpretazione di Kate Winslet, come una donna che non vuole più essere vista come la modella scandalosa di Man Ray ma come una donna che vuole fare la sua parte e aiutare, attraverso la sua macchina fotografica, coloro che hanno perso tutto, per salvare in uno scatto la tragedia da loro vissuta. In ogni scena, la si vede fumare, bere e scattare fotografie. Si vede il primo incontro con l'ultimo marito Ronald Penrose l'amicizia con la direttrice di Vogue Audrey Withers e David E. Sherman (interpretato dall'attore comico Andy Samberg, nel suo primo ruolo drammatico) fino agli ultimi giorni.
Si rimane scioccati insieme a Miller e Sherman nel camminare per le vie parigine, nel guardare negli occhi dei prigionieri liberati di Dachau e Buchenwald e i corpi ammassati nei treni e ci si arrabbia per come quelle stesse foto, che raccontano le atrocità della guerra e del regime nazista non vengono rese pubbliche perché considerate "troppo sconvolgenti". Il pubblico non biasima Miller quando strappa le foto dalla rabbia per l'irresponsabilità dei piani alti di mostrare quello che accadeva davvero sotto gli occhi di tutti e, come Miller, non si riesce a togliersi dalla testa lo sguardo terrorizzato di quella bambina, stuprata e picchiata dai nazisti.
Una scena del film "Lee"
Nella recensione di "Mickey-17" si era detto come sia necessario a volte rimanere scandalizzati. In "Lee" invece mostra quanto sia necessario a volte rimanere scioccati: questa pellicola è difficile da digerire, quando si esce dalla sala ci si deve prendere del tempo per metabolizzare quello che si è visto ed è questo l'obiettivo della pellicola. Lee Miller è entrata nella storia ed è diventata un esempio per le donne che sono stanche di essere viste solo per i loro corpi, è una donna che non rifiuta l'aiuto ma che non rifiuta nemmeno la sfida. Non ha esitato nell'entrare nel vagone e fotografare all'interno i corpi in putrefazione nonostante il forte odore nauseabondo e non ha nemmeno esitato nel scattare la sua foto iconica nella vasca da bagno, un esempio di come la mente di una donna possa superare gli stereotipi e la misoginia interna del tempo e della società.
Voto finale: 4.5/5
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