Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

Aggiornamento Villa Verucchio

Villa Verucchio: dramma di Capodanno, le ultime parole del carabiniere e la tragedia di Muhammad Satta

Un video rivela i momenti cruciali dello scontro tra il carabiniere e l'aggressore

Villa Verucchio: dramma di Capodanno, le ultime parole del carabiniere e la tragedia di Muhammad Satta

Un video, ora nelle mani della procura, ha catturato gli ultimi istanti di vita di Muhammad Abdallah Abd Hamid Satta, il  giovane egiziano di 23 anni, ucciso da un carabiniere durante lo scontro. Le immagini, riprese da un testimone con un telefonino, mostrano un momento di tensione estrema, in cui il comandante dei carabinieri, Luciano Masini, cerca disperatamente di fermare l'avanzata di Satta, armato di coltello.

La sera del 31 dicembre, mentre Villa Verucchio si preparava a festeggiare l'arrivo del nuovo anno, Muhammad Satta ha seminato il panico accoltellando quattro persone nei pressi di un distributore di sigarette. Le vittime, tra cui due diciottenni e una coppia di turisti romani sessantenni, sono state ferite gravemente, ma fortunatamente sono ora in via di guarigione. "L'assalitore mi ha colpito alle spalle", ha raccontato uno dei giovani aggrediti, "gli ho fatto segno che gli avrei dato tutti i miei soldi, ma non si fermava, voleva uccidermi".


Quando il comandante Masini si è trovato faccia a faccia con Satta, la situazione era già critica. Nel video, si sente il carabiniere gridare: "Fermati, ma cosa stai facendo? Fermati, basta... ma vuoi proprio morire? Fermati per favore". Nonostante le suppliche, Satta ha continuato ad avanzare, costringendo Masini a sparare. I colpi, cinque in totale, hanno raggiunto il torace del giovane, che si è accasciato al suolo, morendo poco dopo.

Masini è stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa, mentre la comunità si è stretta attorno a lui, raccogliendo oltre 35mila euro in segno di solidarietà. "Comandante Luciano Masini, siamo con lei", recitano i messaggi di supporto.

Le indagini hanno rivelato che Satta, regolarmente residente in Italia con protezione internazionale dal 2022, era seguito da un medico per problemi psichiatrici. In casa sua sono stati trovati psicofarmaci, ma non ci sono prove di radicalizzazione religiosa, nonostante le frasi in arabo urlate durante l'aggressione. La famiglia di Satta, rimasta in Egitto, chiede chiarezza sull'accaduto, assistita dall'avvocato Alvaro Rinaldi.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter