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WhatsApp lancia Meta AI: tra innovazione e polemiche sull'integrazione obbligatoria

Come l'integrazione dell'intelligenza artificiale di Meta potrebbe ridefinire la nostra esperienza digitale e quali sono le implicazioni per la nostra libertà di scelta nell'uso delle app

WhatsApp lancia Meta AI: tra innovazione e polemiche sull'integrazione obbligatoria

WhatsApp ha introdotto un nuovo tasto per attivare Meta AI, un’innovazione che promette di rivoluzionare l’esperienza d’uso dell’app di messaggistica. Ma qual è il suo vero scopo e perché non si può ancora disattivare?

L’arrivo del cerchietto azzurro e fucsia su WhatsApp segna l’ingresso ufficiale di Meta AI, l’intelligenza artificiale sviluppata da Meta e basata sul modello open source Llama 3.2. Questo chatbot, già presente in altre app del gruppo come Facebook, Instagram e Messenger, consente agli utenti di generare testi, riformulare frasi e ricevere suggerimenti per migliorare la scrittura.

Meta AI è progettata per essere un assistente digitale a portata di mano, capace di fornire informazioni, organizzare la giornata, aiutare nella scrittura e nella traduzione di testi. Tuttavia, rispetto ad altri modelli come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google, al momento non può generare immagini e non personalizza le risposte in base alle interazioni passate dell’utente.

Perché il tasto di Meta AI non si può rimuovere

Una delle principali critiche mosse dagli utenti riguarda l’impossibilità di disattivare il nuovo tasto. Secondo un portavoce di Meta, l’integrazione di Meta AI è stata studiata per non essere invasiva: l’IA si attiva solo se l’utente lo desidera, cliccando volontariamente sul simbolo circolare. Tuttavia, il fatto che il pulsante sia presente di default e non rimovibile ha sollevato polemiche sulla libertà di scelta.

L’unica azione disponibile per chi non desidera interagire con l’AI è eliminare manualmente la chat di Meta AI dalla cronologia. Questa operazione, però, non rimuove il pulsante dall’interfaccia dell’app.

 

L’introduzione forzata di Meta AI nelle sue applicazioni rientra in una strategia più ampia di Meta per integrare l’AI generativa nel quotidiano digitale degli utenti. Dopo aver ridotto gli investimenti nel metaverso, l’azienda ha puntato tutto sull’intelligenza artificiale, cercando di competere con i colossi OpenAI e Google.

Al momento, Meta AI è disponibile in 41 Paesi europei e supporta sei lingue, tra cui l’italiano. L’azienda sta lavorando per ampliarne le capacità, ma resta da vedere se gli utenti accoglieranno positivamente questa integrazione o continueranno a considerarla un’imposizione non richiesta.

La domanda resta aperta: Meta AI è davvero un valore aggiunto per gli utenti o un esperimento imposto da Zuckerberg? L’evoluzione dell’AI nel panorama digitale ci darà presto una risposta.

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