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Curiosità
13 Aprile 2025 - 15:00
Sono più di semplici tendenze estetiche. Le varianti dell’“academia” — dark, light, green, chaotic — rappresentano stili di vita, modi di pensare e sogni a occhi aperti che affondano le radici nel mondo classico, nella cultura analogica e in un’idea romantica di conoscenza.
Ma cosa significano davvero questi universi visivi così diversi, eppure così simili tra loro?
Il movimento “Academia Aesthetic” è nato nei primi anni 2010 su Tumblr, ma è esploso con la Gen Z grazie a TikTok, Instagram e Pinterest. I primi contenuti legati alla dark academia circolavano già dal 2014, ma è tra il 2020 e il 2021, durante la pandemia, che le varie declinazioni hanno preso piede come rifugio creativo e culturale.
Alla base c’è il desiderio di un ritorno alla cultura classica, alla bellezza dei libri cartacei, al romanticismo di un caffè bevuto tra scaffali polverosi di una biblioteca gotica. Ma non finisce lì: ogni “sottogenere” racconta un modo diverso di vivere il sapere, la natura, la luce, il caos.
Adori l’autunno, i cappotti lunghi color seppia, i romanzi di Oscar Wilde e la poesia tragica. Ti affascinano l’estetica delle università antiche, le biblioteche con soffitti alti e luci basse, e i misteri letterari. La dark academia fonde l’amore per lo studio con atmosfere cupe e malinconiche, ispirandosi a film come Dead Poets Society, Maurice o The Secret History di Donna Tartt (vera Bibbia del genere).
Ti piace lo studio, ma con un’anima solare. Sei attratto dalla bellezza della luce naturale, delle passeggiate primaverili, dei picnic letterari nei parchi. La light academia è la versione luminosa e ottimista del sapere, con toni color crema, beige, rosa pallido e cieli azzurri.
Hai un cuore ecologista e una mente poetica. La green academia unisce la passione per il sapere a un profondo amore per la natura, la botanica, le escursioni, le erbe officinali e l’arte naturalistica. È l’estetica dei giardini segreti, dei taccuini di campo, delle poesie scritte sotto un albero.
Lo studio? Lo ami, ma nel caos totale. La chaotic academia è per chi ha pile di libri ovunque, prende appunti con quattro penne diverse e ama la creatività sopra l’ordine. L’ispirazione è la mente brillante e disordinata del genio. L’estetica è quella del foglio accartocciato, del caffè versato sul taccuino, delle notti insonni passate a scrivere poesie.
In un’epoca di digitalizzazione estrema, queste estetiche rappresentano un rifugio: il ritorno all’analogico, alla lentezza, alla profondità emotiva e culturale. Non sono solo “modi di vestirsi”, ma universi interiori, forme di auto-narrazione. La Gen Z ama creare identità fluide e sfaccettate, e l’academia core permette di farlo in modo visivo, poetico, libero.
In più, sono tendenze democratiche: non servono soldi, solo creatività. Una tazza di tè, un libro usato, una vecchia giacca del nonno e una poesia sottolineata possono bastare per sentirsi parte di un mondo.
Conoscere queste tendenze è interessante perché raccontano qualcosa di più grande: il bisogno di bellezza, di identità e di appartenenza. In un mondo confuso, l’academia core offre un rifugio fatto di sogni, storie, pagine scritte a mano e un’estetica che va ben oltre i vestiti. È il racconto visivo di una generazione che vuole sentirsi viva, colta, creativa e un po’ fuori dal tempo.
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