Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

IL GIALLO

"Chiara Petrolini, sostegno da Traversetolo: l’amico dichiara, 'Le sono ancora affezionato e l'abbraccerei senza esitazione'"

"La Chiara che conoscevo era dolce, premurosa. Qualche mese fa l'ho chiamata per occuparsi dei bambini durante una festa, ed era incredibile con loro"

"Chiara Petrolini, sostegno da Traversetolo: l’amico dichiara, 'Le sono ancora affezionato e l'abbraccerei senza esitazione'"

Nel piccolo comune di Traversetolo, a pochi chilometri da Parma, non si parla d’altro. Chiara Petrolini, una ragazza di soli 22 anni, è ora ai domiciliari con l’accusa di omicidio volontario premeditato e soppressione di cadavere. Il paese, noto per la sua tranquillità e benessere, è stato scosso da una vicenda così tragica e incomprensibile che ha lasciato la comunità senza parole.

"Sembrava il Paradiso, ma nascondeva l'Inferno. Il male è ovunque e questa volta è toccato a noi", commenta un residente. È venerdì 20 settembre, e a Traversetolo c’è chi chiede giustizia, chi la vorrebbe "in carcere a vita", e chi, nonostante tutto, fatica a credere che la Chiara dolce e premurosa che conoscevano possa essere responsabile di tali crimini.

Uno dei baristi del paese, un uomo di 30 anni che la conosceva bene, racconta di lei con affetto: "So che deve pagare ed è giusto così, ma io a Chiara continuerò a volere un bene dell’anima. La Chiara che conoscevo era dolce, premurosa. Qualche mese fa l'ho chiamata per occuparsi dei bambini durante una festa, ed era incredibile con loro". Una voce isolata, la sua, ma che esprime il conflitto interiore di chi fatica a riconciliare il ricordo della ragazza con la dura realtà emersa.

Dall’altra parte c’è chi si sente liberato dalla notizia dell’arresto. Maria, commerciante di Traversetolo, riflette sulla crudeltà della vicenda: "È così difficile da interpretare, talmente cruda da non sembrare vera. Questo è uno dei comuni più ricchi e sereni d’Italia, non abbiamo capito che Chiara non era la ragazza dolce che sembrava. Non abbiamo capito che per due volte era rimasta incinta e aveva lasciato morire i suoi figli. Ora, l’arresto è una liberazione".

Nei prossimi giorni, il paese dovrà affrontare un altro passo doloroso: dare un nome al neonato trovato morto il 9 agosto. Il bimbo, nato vivo, dovrà essere registrato all’Anagrafe del Comune. "Chiamatelo Angelo", suggerisce qualcuno, mentre altri si preparano a partecipare ai funerali, che potrebbero essere pubblici. "Ci andrà tutto il paese", afferma un altro commerciante.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter